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La scelta


"Allora Claudia, hai pensato a quale scuola ti iscriverai il prossimo anno?" Chiede la nonna alla nipote di 13 anni che da appena un mese ha iniziato a seguire incontri di orientamento organizzati dalla sua scuola. Tutti sembrano impazziti: i prof di italiano, matematica e inglese sono preoccupati "Ecco, stiamo perdendo tante lezioni e quest'anno c'è l'esame di stato. Inoltre c'è anche la prova invalsi, è importante farla bene, ma come faremo se perdiamo tutte queste lezioni?". Ma che colpa ne abbiamo noi? Pensa Claudia che è già abbastanza stressata dai discorsi di mamma e papà. La mamma di Claudia è un' insegnante di Lettere classiche al liceo e dice che il liceo classico è la scuola che prepara meglio ad ogni tipo di studio e di professione. Il papà invece, medico specialista, ritiene che lo scientifico sia la scuola più completa. Per loro Claudia non ha tanto da pensare perché il suo destino è già segnato: o il liceo scientifico o il liceo classico, il migliore della provincia, quello dove vanno i figli di tutti i loro amici. Claudia invece ha altri progetti. Ma non ha ancora avuto il coraggio di parlarne a casa. Intanto a scuola stanno arrivando docenti e alunni di tutte le scuole del territorio: istituti tecnici, professionali, licei artistici, coreutici e musicali. Le descrizioni di questa scuole sono a dir poco perfette: laboratori, viaggi all'estero, certificazioni linguistiche, aule multimediali, tablet ad ogni alunno. Claudia non è confusa. Sa cosa vuole fare, lei adora i bambini e vuole fare la maestra. Ogni giorno ascolta la descrizione di nuovi istituti. Osseva e ascolta i suoi compagni: alcuni di loro dicono che non faranno mai il liceo, perché i professori hanno detto che non fa per loro e che anche a casa preferiscono che facciano una scuola professionale così andranno a lavorare presto e contribuiranno all'economia familiare. Altri si stanno mettendo d'accordo: non vogliono affrontare la nuova scuola da soli e hanno deciso di fare la stessa scelta. Claudia ha già parlato con la prof di lettere che appena ha saputo della sua scelta, il liceo delle scienze umane, ha detto: "Ma no Claudia, tu sei sprecata! Ha ragione la tua mamma! Devi fare il liceo classico! Hai davanti una carriera! Il lavoro di insegnante alla primaria non è per te! Dovresti essere più ambiziosa!!". Claudia invece è affascinata da materie come la psicologia, la pedagogia e la filosofia. Ma soprattutto si vede nei panni di una maestra attenta e appassionata nel suo lavoro di fronte a quelle creaturine così piccole e tenere. Ha sentito parlare una ragazza che frequenta Scienze della formazione primaria: tanto entusiasmo e una grande vocazione! Carla, questa studentessa universitaria, sta svolgendo il tirocinio nella classe del fratellino di Claudia, che è affetto dalla sindrome di Dowun, e le due si sono conosciute alla festa di Natale organizzata dalla scuola. Claudia ha sempre pensato di insegnare ai bambini. Già da piccola, aveva solo cinque anni, metteva le sue bambole sedute in fila e a loro raccontava storie. Una vera passione la sua. Ma come dirlo a mamma e papà? Per loro il suo successo professionale è una vera e propria fissa! "Deciso! Questa sera a cena lo dirò" pensa Claudia. La sera a cena Claudia non ha bisogno di introdurre l'argomento. Ci pensa il papà. " Claudia, dunque il liceo dove andrai si trova proprio al centro della città, lì siamo andati anche la mamma ed io", "Si lo so papà ma..." prova ad interrompere Claudia, " Fammi finire", dice il papà, " il quel liceo si sono diplomati personaggi di notevole successo, è un liceo prestigioso. Tu sei perfettamente all'altezza, lo ha detto anche la tua professoressa di lettere" "Papà io..." "Si lo so, sei preoccupata per il trasporto, ma tu non dovrai pensare a niente, verrai con me, l'ambulatorio non è lontano da lì. Allora tutto ok. Domenica mi metto al computer e procedo alla prescrizione. Allora classico o scientifico? Non preoccuparti io e mamma non ci offendiamo. Sei libera di scegliere ovviamente!! Non vogliamo farti sentire in colpa!". "Nooo papà!! Io non voglio fare né il liceo classico né lo scientifico io voglio segnarmi al liceo delle scienze umane! Vorrei fare la maestra! La maestra di sostegno!" Papà e mamma restano senza parole. Nella loro testa frullavano già sogni importanti: Claudia avrebbe potuto segnarsi a medicina alla Cattolica o a Economia alla Bocconi o Legge alla Luiss. Ma a questa cosa non avevano pensato. Claudia, la figlia perfetta, il loro orgoglio.

"Non ci pensare. Non è questa la tua strada. Sei giovane ancora non hai le idee chiare. Fai un liceo serio e poi vedrai che le idee ti si schiariranno!!". "No papà le mie idee sono già chiare". L 'atmosfera si fa pesante. Non si urla mai in casa Lillini, e anche oggi non si fa eccezione. Il padre di Claudia conclude: "Sei troppo piccola per decidere e quindi lo faremo noi per te". Preoccupazione per il futuro? Ambizione sfrenata? Bisogno di riscatto per aver avuto un figlio con problemi? Di sicuro una strada chiusa a una vocazione sincera e appassionata. Claudia torna a scuola. Non ascolta più gli insegnanti che vengono a presentare le scuole secondarie. Il suo sguardo è assente. Se ne accorge la professoressa di matematica. Conosce Claudia come le sue tasche e decide di parlarle. Durante la ricreazione la classe si precipita nei corridoi e la prof approfitta per parlare con Claudia che immediatamente scoppia a piangere. La professoressa convoca i genitori. Dopo una settimana la professoressa incontra la mamma l il papà di Claudia che immaginano già il motivo della convocazione. Ma per la professoressa sarà una piacevole sorpresa scoprire che i genitori della ragazza hanno deciso di seguire la volontà della sua alunna. "Nonna mi iscriverò al liceo delle scienze umane per aiutare bambini come il mio fratellino a stare bene a scuola!!". Ecco compiuto il primo passo verso la felicità!

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