PROGETTARE UNA LEZIONE NELLA DAD
- Maria Angela Mazzantini

- May 2, 2020
- 3 min read
Updated: May 12, 2020

Sì, certo, è da marzo che stiamo lavorando a distanza e questa riflessione sembra inopportuna, ora, a maggio, quasi fuori tempo. In realtà non lo credo affatto. Sto seguendo una serie di WEBINAR del CREMIT “La scuola a casa” dei quali vi propongo sia il link , sia i video degli incontri già avvenuti, per facilitare al massimo la fruizione:
Vi assicuro che confrontarsi e uscire dalla autoreferenzialità è sempre un’opportunità arricchente. Se proprio queste cose le stiamo già attuando, di certo risulterà rassicurante percepire che stiamo cercando di solcare il terreno giusto.
In questa pagina vorrei recuperare alcuni stimoli che ho raccolto sul piano didattico.
Ognuno di noi sta facendo i conti con un modo di progettare al quale non era abituato. Ho sentito tanti colleghi condividere questo pensiero: “Lavoro il doppio di prima anche se ho dimezzato le ore di lezione…”. Questo perché la progettazione non è più “implicita”, a ridosso della lezione: a volte era sufficiente solo pensare all’argomento da affrontare, in qualche caso si improvvisava, per tanti motivi, siamo sinceri. Ora no. Ora è necessario fare i conti con una programmazione “esplicita”, in cui siamo costretti a riflettere e scrivere il percorso che vogliamo intraprendere. NON POSSIAMO TRASFERIRE LA DIDATTICA TRADIZIONALE NELLA DAD. Ora dobbiamo tenere conto degli spazi, deterritorializzazione, ricollocazione della scuola dentro altri ambienti, quelli in particolare delle video piattaforme (Meet, Zoom, Skype…) che richiedono almeno un livello “O”, cioè avere device personali, essere in grado di utilizzarli. Attenzione: questo riguarda sia gli alunni che i docenti!
Poi ci sono i tempi: riproponiamo l’orario normale? Dimezziamo le ore di lezione di ogni insegnante? Riformuliamo l’orario con nuovi criteri? Strutturiamo bene la lezione? Sfruttiamo appieno ogni momento?. Per non parlare della valutazione, che in questo momento sta attraversando una profonda crisi! Pensiamo a quante polemiche in corso: voto politico sì, voto politico no; sufficienze, insufficienze, promozioni assicurate, esame di stato.
Di sicuro, ci stiamo rendendo conto che la valutazione sommativa, alla quale eravamo abituati in presenza, ora non è più possibile: a distanza non ci sono garanzie che tengano, neanche in un’interrogazione a tu per tu sulla piattaforma, unico strumento” valido” in queste condizioni (metodo peraltro utilizzato anche dalle università).
Entra in gioco l’osservazione sistematica, il controllo dell’apprendimento immediato, i feedback generosi che siano in grado di sottolineare i punti di forza e di debolezza da comunicare all’alunno, che lo possano guidare al miglioramento di quello che sta costruendo. Metodo assolutamente inclusivo!
E poi la comunicazione che in questo momento “dovrebbe essere distillata, più intelligente, meno verbosa e più efficace. Non è un caso se in questo periodo ci si sia resi conto che i metodi più funzionali sono quelli basati sul rovesciamento”.
E’ fondamentale
- Selezionare dei contenuti
- Pensare al modello di lezione
- Interagire qualitativamente nella relazione, privilegiando l’attenzione. Una precisazione: limitarsi al contatto non è interazione.
- Riflettere su come valutiamo.
Un percorso davvero “sostenibile” ed efficace in questa nuova realtà e quello del
MODELLO EAS: ANTICIPARE PRODURRE RIFLETTERE
Proviamo a costruire un esempio di lezione con questo criterio.
ANTICIPARE
Fornire agli alunni un’attività non in presenza, prima della lezione. Esempi: anticipare l’argomento della lezione con video, letture, quiz, challenge.
PRODURRE
In presenza: all’inizio della lezione l’insegnante propone una cornice che gli permetta di far riflettere la classe sull’argomento. In questo caso accompagnare la spiegazione, che dovrà essere breve (10 minuti) ed efficace, anche con un sussidio come un power point può essere una buona idea per guidare la spiegazione.
Successivamente il docente lancia la proposta di lavoro, in cui tutti si sentano coinvolti. Si può pensare anche di disconnettersi per una quindicina di minuti, durante i quali gli alunni possano lavorare anche in piccoli gruppi.
RIFLETTERE
Rientrati in connessione, confrontare e riflettere sul lavoro svolto.
Per concludere:
nella DAD niente può essere lasciato all’improvvisazione. E’ necessario progettare in maniera esplicita, secondo tre momenti fondamentali: anticipazione, produzione, riflessione. Suggerimento: cercare di proporre ogni volta materiali e attività diverse, stimolanti per fare in modo che gli alunni partecipino alle lezioni con interesse e per limitare al minimo il rischio che qualcuno non segua il percorso progettato.
Non mi rimane che augurarvi buon lavoro!








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